A cosa servono i controlli?
Ogni attività persegue un obiettivo. In alcuni ambiti, l’obiettivo si raggiunge con un risultato tangibile, come un prodotto, un servizio. In altri ambiti questo non è possibile, come le attività di prevenzione per la sicurezza nazionale. Difatti, un attentato sventato non è un risultato tangibile. Addirittura, a volte non è nemmeno possibile sapere se il temuto attentato non ha avuto luogo perché la prevenzione è stata efficace o perché l’attentatore ha avuto un attacco di febbre. Come sempre nella vita, ci vuole anche un po’ di fortuna.
«Anche i controlli, generalmente, sono un’attività di prevenzione che non si traduce facilmente in constatazioni tangibili, quanto piuttosto in un miglioramento del sistema.»
Anche i controlli, generalmente, sono un’attività di prevenzione che non si traduce facilmente in constatazioni tangibili, quanto piuttosto in un miglioramento del sistema.
Nel nostro caso, quale autorità di sorveglianza sulle attività informative, ci confrontiamo con la duplice sfida di rendere la nostra attività “tangibile” per la popolazione, ma prima ancora di provocare miglioramenti “tangibili” presso i servizi sorvegliati. Ci siamo riusciti? Il nostro rapporto sulle attività di sorveglianza 2024 vuole rispondere con sincerità a questa domanda.
Prima di tutto, abbiamo più volte dovuto ribadire la necessità per il Servizio informazioni della Confederazione di rafforzare le proprie competenze giuridiche e gestionali, per garantire al proprio personale un quadro di lavoro competente e sano. Se da un lato il fatto di aver sollevato in più ambiti questo tema è un segno che la prima volta non è bastata, dall’altro lato s’intravvedono ora i segni di una maggior consapevolezza e alcuni sviluppi organizzativi che vanno nella giusta direzione.
Presso il Servizio delle attività informative dell’esercito abbiamo constatato che la gestione dei rischi, come per esempio nel caso di situazioni critiche nuove, funziona in modo pragmatico nel lavoro quotidiano dei collaboratori, ma non trova ancora una consolidazione approvata a livello di processo amministrativo, poiché alcuni aspetti sulla documentazione del processo subiscono una revisione che non è ancora completata. Seguiamo dunque attentamente questo punto, onde assicurarci che la gestione del Servizio rimanga connessa con la sana realtà vissuta dai propri collaboratori.
I controlli servono a volte anche a segnalare che un ambito o un tema su cui noi stiamo intervenendo deve essere sistemato prima di altri, o sistemato e basta. Difatti non interveniamo mai a caso, ma facciamo delle verifiche in base un’analisi dei rischi attuali o ricorrenti. I servizi sorvegliati, inoltre, reagiscono anche migliorando certe situazioni proprio in vista di una verifica.
Vi presentiamo in questo rapporto il riassunto di tutte le nostre verifiche, ma non solo. I nostri riassunti sono ora accompagnati da alcune indicazioni schematiche complementari, per mostrare quali sono le tappe del nostro lavoro, in che tempi e con quanti contatti presso i servizi tiriamo le nostre conclusioni.
In conclusione: a cosa servono i controlli? Servono ad accelerare un’evoluzione positiva, a interrompere una situazione negativa, a correggere un errore, a migliorare un processo lavorativo. Servono ad affidarsi di più a un lavoro svolto professionalmente che alla fortuna.
Vi auguro una buona lettura!
Prisca Fischer, Capo AVI-Aln